Terminata la maratona per l’approvazione del bilancio comunale, in attesa di un analisi più approfondita di quanto n’è scaturito dal punto di vista tecnico – che troverete su queste colonne nelle prossime ore – abbiamo raccolto le opinioni di alcuni dei protagonisti della seduta fiume.
Riccardo De Corato tiene a evidenziare come il Sindaco si sia dovuto piegare all’opposizione per evitare che il bilancio fosse approvato in tempo utile: “Il Sindaco è dovuto venire in aula ben due volte, l’ultima a incensare e lodare platealmente l’opposizione, per farci decidere che la lezione impartita alla maggioranza poteva bastare. Hanno dovuto ammettere di non saper risolvere la situazione. E’ stata una resa a tutti gli effetti”.
“Pisapia ringrazia il Consiglio, ma in due anni e mezzo non si era mai accorto della sua esistenza”. E insiste l’ex vicesindaco “…Un atteggiamento arrogante che in aula si è espresso nel tentativo di ridurre i tempi di discussione. Abbiamo risposto con una tecnica ostruzionistica che li ha presi in contropiede. Noi di Fratelli d’Italia insieme alla Lega e a Manfredi Palmeri…” dice con forse velato rammarico nei confrnti di Forza Italia che non ha fatto lo stesso, “…siamo rimasti compatti in aula 80 ore (40 consecutive), e se il Sindaco non avesse riconosciuto il ruolo e l’utilità della nostra opposizione non ci saremmo fermati”.
Conclude parlando del bilancio, “… un bilancio vergognoso che ha stabilito un record negativo dal dopoguerra ad oggi: un miliardo e mezzo di tasse! Il Sindaco ha salvato il bilancio in extremis, ma ci hanno rimesso la faccia e hanno fatto una bruttissima figura con i milanesi. La figura di chi è impermeabile ai problemi della gente, lontano anni luce dalla città, incapace di amministrarla e per di più si mostra autoritario e antidemocratico. Sono arrivati al traguardo divisi al punto che la maggioranza ha presentato tanti emendamenti quanti noi di Fratelli d’Italia e perdendo un pezzo dopo l’altro, con due consiglieri come Cappato e Grassi che si sono eclissati dall’aula”.
Giulio Gallera, coordinatore cittadino di Forza Italia, dà un giudizio netto sull’operato della giunta, “Il Bilancio approvato dalla Giunta è una vera galleria degli orrori: difficile far peggio.”, per poi entrare nel merito dei contenuti, “…il bilancio arancione è un tipico bilancio da vecchia amministrazione comunista: un capolavoro tassa e spendi, che non valorizza il patrimonio, esclude privatizzazioni e sponsorizzazioni (ormai praticate da tempo anche dalle amministrazioni di sinistra), non aumenta i servizi, lascia soli i lavoratori e le imprese, e delude i Sindacati. Anche l’elenco di opere pubbliche sbandierato oggi dalla Giunta è tutto finanziato dalle nuove tasse e dai mutui della Cassa Depositi e Prestiti, cioè dalle tasche dei milanesi di oggi e di domani. Non c’è un euro di compartecipazione privata.” concludendo infine con un giudizio politico molto duro ”Contro questa Amministrazione da Museo del Socialismo Reale, raccogliamo le forze della migliore tradizione liberale, riformista e imprenditoriale di Milano: una città europea e moderna che vuole rimanere libera e non morire comunista”.
Luigi Pagliuca, consigliere comunale di Forza Italia e presidente della commissione consiliare sulle aziende a partecipazione comunale, è soddisfatto per la prova di coesione data dall’opposizione, ma non fa i salti di gioia per i risultati ottenuti, “La seduta fiume di ieri è stata una grande prova per l’opposizione in Consiglio Comunale, ma purtroppo non ha portati i frutti desiderati: del tesoretto di 6 milioni accumulato dal Comune niente è stato destinato alle proposte della minoranza, inoltre, contingentando i tempi dei nostri interventi la maggioranza in consiglio ha limitato pesantemente le possibilità della nostra azione politica.Per questo abbiamo fatto in nostro dovere di opposizione: per attirare l’attenzione dei cittadini sulla gestione scellerata dei nostri soldi da parte della coalizione che guida Milano”.
Dalle sue precedenti parole scaturisce il desiderio e la necessità che vi sia una maggiore sensibilizzazione dei cittadini su quanto accade in Comune da parte degli organi di stampa.
Poi prosegue lanciando nuove accuse alla maggioranza, “La sordità della maggioranza di sinistra di fronte alle proposte dell’opposizione costituisce infatti un grave fatto politico, poiché esclude quella parte dei cittadini milanesi che si riconoscono nella linea politica da noi rappresentata. L’intenzione politica di non dare ascolto alle opposizioni su temi così delicati e così importanti, come appunto la discussione sul bilancio, rappresenta un pericoloso precedente per l’efficacia della nostra azione politica nel rispetto dei principi di democrazia necessari per un dibattito serio e concreto. Di qui la necessità e il dovere di fare tutto ciò che è in nostro potere contro questa maggioranza, cieca verso le reali esigenze dei cittadini milanesi e sorda nei confronti di chi quei cittadini li rappresenta nelle istituzioni”.
Spiegato il motivo dell’ostruzionismo, a lui abbiamo chiesto anche perché, a un certo punto, Forza Italia abbia deciso di smettere, “Abbiamo smesso quando è stato raggiunto il risultato politico di piegare la giunta evidenziandone i limiti, a quel punto abbiamo ritenuto che era inutile proseguire oltre, poiché non avrebbe portato nessun giovamento ai milanesi.”
Otello Ruggeri per Italia Post