Un pacchetto di proposte composto da: istituzione di quartieri a luci rosse, stanze del buco, testamento biologico e una task-force anti discriminazione. Questi sono i progetti futuri del radicale Marco Cappato, che ha raccolto un numero sufficiente di firme per presentarle in Consiglio Comunale.
Abbiamo condiviso e accolto con favore le dichiarazioni che ha rilasciato in risposta Giulio Gallera, coordinatore milanese del Popolo della Libertà, ma soprattutto uomo per bene, che sta svolgendo il suo ruolo con impegno, onestà e qualche primo discreto risultato.
Interrogato in proposito Gallera ha subito voluto mettere in chiaro che discutere i provvedimenti in consiglio sarebbe inutile in quanto, superando le legislazioni nazionali, sono palesemente illegali: “Sono laico, ma questi provvedimenti sono contro la legge […] In Italia il favoreggiamento della prostituzione è un reato, così come lo spaccio di stupefacenti […] Non è certo consentito a un’amministrazione comunale individuare luoghi per il meretricio o la somministrazione e l’uso di droga. Così come il testamento biologico non è in nessuna legge (nazionale n.d.r.) […] I problemi vanno affrontati, ma a farlo sia il parlamento, non il Comune che ha altri problemi”.
Il ragionamento non fa una grinza, ma allora perché la giunta Pisapia dopo avere già perso tempo in passato discutendo questioni marginali ora si accinge a farlo nuovamente? Noi un’idea l’avremmo, ma lasciamo che siano le parole di Gallera a spiegarlo: “Questa è solo un’azione propagandistica di una maggioranza di centrosinistra che non trova altro modo per far parlare di sé. […]I milanesi non ci chiedono certo di occuparci di questo, ma dei loro problemi quotidiani.”
Insomma il solito giochetto di spostare l’attenzione con il doppio scopo di nascondere i problemi reali e soddisfare le assurde richieste dei settori più estremisti della giunta, il tutto ovviamente a discapito degli interessi dei cittadini.
Giusto il tempo di accennare a qualche altro problema che sarebbe prioritario affrontare: “L’Area C che sta mettendo in ginocchio i bilanci dei commercianti e pesa sulle famiglie. Ora che l’hanno sospesa, la gente entra in centro e non certo perché si diverta con la benzina a questi livelli La crisi economica con la disoccupazione che cresce, le liste di attesa per le case popolari…”. E Gallera riesce a liquidare in poche parole un’altra punzecchia sulla questione del laicismo, imperniata sul fatto che in consiglio ha di recente discusso del registro delle coppie di fatto “Era un’altra faccenda, lì sì che il Comune aveva delle competenze ed era giusto parlarne in aula e lasciare libertà di coscienza”.
Sul finale dell’intervista Gallera fa una serie di considerazioni su quanto la giunta vorrebbe discutere e su alcune possibili soluzioni alternative per i problemi proposti: “Siamo alla follia. Ci sono già quartieri con problemi per i centri SerT, aiutiamo i cittadini in difficoltà con i tossicodipendenti. La droga non si combatte con i parchi dove drogarsi, piuttosto sosteniamo onlus e associazioni come quella di don Mazzi. Se vuole i quartieri (a luci rosse m.d.r.), Pisapia ci dica esattamente quali sono!”.
Gallera conclude dicendo che il PdL non si farà attirare nella trappola di entrare in una discussione inutile esponendo quella che sarà la probabile linea politica del partito, e prevedendo che lo scontro tra laici e cattolici nel centrosinistra bloccherà nuovamente il consiglio a tutto danno della città.
Otello Ruggeri per Milano Post